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lunedì 23 marzo 2009
La Settimana Santa di Alghero
Alghero si affaccia sul Mediterraneo dalla selvaggia costa nord occidentale della Sardegna. Situata nel territorio della Nurra, in provincia di Sassari, ha sempre una saldissima identità catalana dalle origini lontane, visibile nei nomi delle strade, nella tradizione linguistica e culturale e nei riti religiosi.
Durante i riti della Settimana Santa algherese l'atmosfera catalana si respira in maniera perticolarmente intensa. I riti, organizzati dalla confraternita della Misericrodia, detta anche dei Germans Blancs, coinvolgono numerose confraternite sia italiane che catalane. Si tratta di celebrazioni ricchissime e di grande interesse storico e religioso. Una vacanza ad Alghero nel periodo di Pasqua è un'occasione imperdibile per vivere questa città nella maniera più tipica.
Il Venerdì della Passione prendono il via le celebrazioni con la Processione dell'Addolorata, nel tardo pomeriggio. Le farols, fiaccole di color rosso, portate dalle donne, illuminano il perrcosrso durante il quale il simulacro della Vergine viene portato dalla chiesa di San Francesco per le vie del centro sorico.
Il Martedì Santo ha luogo la Processò dels Misteris (la Processione dei Misteri): sei statue, che rappresentano i momenti più significativi della Passione di Cristo (Gesù nell'orto degli ulivi, la flagellazione, l'incoronazione di spine, Gesù che porta il fardello della Croce, il Cristo Crocifisso), vengono portate a spalla dalla chiesa di San Francesco verso la cattedrale di Santa Maria. Chiude il corteo Maria Addolorata.
Il Giovedì Santo si porsegue con le due cerimonie de las cerques e dell'Arboramento. Durante la processione de Las Cerques, che parte dalla chiesa della Misericordia, la piccola statua di Nostra Signora dei Sette Dolori vaga di chiesa in chiesa cercando disperatamente il figlio. La ricerca non dà alcun esito e così la processione tristemente riaccompagna alla chiesa della Misericordia la Madonna. Dalla stessa chiesa parte il Santcristus che viene accompagnato in una lunga e suggestiva processione fino alla cattedrale per il Rito dell'Arborament, l'innalzamento sulla croce ad opera dei confratelli della Misericordia. Il Cristo in Croce, vegliato a turno dai confratelli, è venerato da una folla di fedeli che si raccoglie al suo fianco.
La Missa Fugi Fugi, alle otto di sera in cattedrale , da inizio alla celebrazione del Venerdì Santo. Un corteo diretto alla chiesa di Santa Maria, muovendosi dalla chiesa della Misericordia e procedendo lungo le viuzze della città vecchia, porta oltre agli strumenti che occorrono per schiodare Gesù dalla Croce (tenaglie e martello) anche le scale su cui saliranno due dei quattro barons per effettuare l'opera, che impersonano Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea. Le statue di San Giovanni e dell'Addolorata sfilano accompagnando la bara (detta bressol, culla) in cui verrà deposto il corpo di Cristo.
Il rito del Desclavament è il momento più intenso e drammatico di questa giornata e di tutta la Settimana Santa. Al suo termine il simulacro seguito sempre da tantissimi fedeli è portato, carico dei simboli della Passione, lungo le vie della città illuminata dai farols e dalle luci dei lampioni ricoperti da un drappo rosso per questa cocasione. Il rito si conclude a notte fonda nell'oratorio della Misericordia.
La domenica di Pasqua finalmente si assiste all'Incontro fra le due statue del Cristo Risorto e della Madonna Gloriosa. Due processioni si muovono contemporaneamente dalle chiese di San Francesco e della Misericordia che accompagnano, rispettivamente, la Vergine e il Cristo Trionfante. La folla è particolarmente festante al momento dell'incontro. In sottofondo gli spari a salve dei fucili e dei mortaretti e, in segno di gloria, il suono festoso delle campane di tutte le chiese. Dopo l'inchino reciproco delle due statue le processioni si fondono e proseguono l'itinerario accompagnate dalle corporazioni di arti e mestieri (gremi). Al rientro alla Misericordia delle due statue si celebra la Messa pasquale in lingua catalana e si distribuisce il pane benedetto.
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